Il bello di internet e dei relativi motori di ricerca è nella loro scrupolosa imparzialità, la più ridicola fesseria trovandovisi affiancata alla perla di saggezza. Ci vuole più cautela davanti ad uno schermo, oggi, di quanta ce ne volesse ieri, davanti ad un libro stampato. E ce ne voleva ancor meno l'altro ieri, davanti ad un libro manoscritto, perché nessuno avrebbe perso tempo a calligrafare qualcosa di immeritevole a tramandarsi. E probabilmente non occorreva cautela veruna, dinanzi ad una tradizione orale.
Quanto sopra, perché ci è successo di cercare in rete il noto proverbio latino sumuntur a conversantibus mores e, invece di sumuntur, abbiamo erroneamente digitato sumutur. Ebbene, abbiamo scoperto grande copia di citazioni del proverbio suddetto, tutte - provare per credere - con lo stesso refuso. È un guaio, se uno non sa un po' di latino. La cosa ci ha fatto tornare alla mente un racconto di A. Campanile, in cui una dattilografa colleziona un refuso dopo l'altro, il più divertente del quali riguarda un "esperto di natica", anziché di "nautica". Ce l'immaginiamo, a tripudio del pedofilo, un provvedimento legislativo contenente questo errore?
Se si ha tempo da perdere, come chi scrive, è possibile verificare che ciò accade meno raramente di quanto si possa pensare. Ci è toccato infatti di dover esaminare una legge, precisamente la n° 80 del 2005; trovatala, in un sito governativo, durante la lettura ci siamo imbattuti nella frase "replicare alle domande ed eccezioni nuove o modaicate dall'altra parte". Da quale altra parte? Torniamo indietro e cerchiamo "modaicate" con Google, che garbatamente suggerisce: "Forse cercavi mosaicate". Comunque sia, per "modaicate" ci sono parecchie ricorrenze, tutte riconducibili alla prefata legge, la prima delle quali pertiene alla Camera dei Deputati e ci riconduce al testo che stiamo studiando. Le successive si limitano a copiare, supinamente, lo stesso refuso. Cerchiamo allora il verbo "modaicare", all'infinito, e ci si svela l'arcano. La terza ricorrenza, infatti, ci porta indietro di un secolo, fino alla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia del 20 Luglio 1914, in particolare al Foglio delle Inserzioni n. 171, dove si legge che un certo decreto ministeriale è stato "modaicato" con un altro, successivo, decreto ministeriale. Essendo il file in questione un PDF, alla richiesta di tale participio passato la funzione CERCA (nel software apposito denominata ottimisticamente TROVA) propone "modificato".


No comment, ovviamente.